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al testo di Annalisa Scialpi
Una musica triste tra le stelle
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Si era già fatta sera e tu portavi a casa il tuo sacchetto di ossa morte, senza memoria né gloria. Il cielo si fece cupo dalle tre di pomeriggio, il tuo sepolcro si chiamava famiglia o casa o moglie e lei non era nemmeno la gallina dalle uova d’oro. Mi lasciasti con la luna scucita a mettere insieme le toppe… Ehi, lo so, stavi soltanto proteggendoti! Ed io ti odiai, ti odiai a tal punto che dissi a Medea di riportarmi, dall’Ade, i miei figli: Ma uno non c’era; era là, sulla luna, a suonare una canzone; una musica triste tra le stelle, sì, una musica triste tra le stelle.
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Salvatore Pizzo
- 25/11/2022 02:46:00
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Ma che bella canzone! Chissà se qualcuno se la sentirebbe di metterla in musica. Il refrain finale, poi, è decisamente una chicca. Molto ma molto apprezzata. Un abbraccio e grazie
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Angelo Naclerio
- 23/11/2022 14:52:00
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Ci sono sentimenti così forti che prendono ogni parte del nostro essere: la storia, la fede, i detti, i gesti i giorni qualsiasi, i miti, le sonorità..
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Vincenzo Corsaro
- 23/11/2022 00:01:00
[ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]
Quanto mi piacciono le poesie con quellatmosfera malinconica, triste, crepuscolare, dove la vita si trascina mesta e stanca e la famiglia invece che un rifugio, sembra un sepolcro dove rinchiudere le proprie ossa, dove ci si sente soffocare. E allora si decide di andare via, di scappare da quella che sembra una prigione, ma che invece è tutto ciò che si ha anche se vi si respira dolore, perché la vera prigione è la fuori. Ciao :)
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SilviaDeAngeliss
- 22/11/2022 17:24:00
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A volte il coinvolgimento in situazioni, che non ci riguardano da vicinissimo, ci rende davvero molto tristi, anzi si prova un acceso risentimento, capace di rendere buie, anche le ore del primo pomeriggio. Sei sempre molto estrosa nelle tue ispirazioni, che leggo con molto piacere. Buona settimana carissima
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